La Coppa delle Coppe 1968/69, la 9° edizione della competizione e la prima cui parteciparono squadre svedesi, vide l’affermazione dello Slovan Bratislava. I cecoslovacchi seppero sovvertire il pronostico sfavorevole nella finale di Basilea contro il Barcellona. Fu una stagione in cui politica e sport si intrecciarono: ad agosto 1968 l’URSS invase la Cecoslovacchia e le squadre occidentali si rifiutarono di giocare contro quelle del Patto di Varsavia. Molti club dell’est si ritirarono: i sovietici della Dynamo Mosca, gli ungheresi del Györi ETO, i bulgari dello Spartak Sofia, i polacchi del Górnik Zabrze e i tedeschi orientali della Union Berlino.
Tante favorite, una grande sorpresa
Nonostante il calendario del primo turno dovesse essere riorganizzato, la competizione andò avanti. Tra i favoriti c’erano il Barcellona di Ferran Olivella, il Porto e il Torino che l’anno prima aveva vinto la Coppa Italia. Tutte e tre le squadre, però, cadranno a sorpresa per mano degli illustri sconosciuti dello Slovan Bratislava. Ma chi sono? In panchina c’è l’ex calciatore Michal Vican, il capitano è Alexander Horváth, ungherese di origine, in porta Alexander Vencel, in difesa Jozef Čapkovič, in attacco Ján Čapkovič. Buoni giocatori, ma nessuna stella.
I carneadi slovacchi si dimostrarono in grado di competere con avversari ben più titolati, eliminando il Porto e poi il Torino: i granata vengono sconfitti sia al Comunale grazie alla rete di Jokl, che a Bratislava per 2-1 con gol di Horvath, Hlavenka e Carelli. In semifinale trovarono gli scozzesi del Dunfermline, puntualmente superati. L’unico ostacolo rimase il Barcellona, che dopo un cammino agevole ha eliminato in semifinale il Colonia.
Il 21 maggio 1969 a Basilea andò in scena la finale, con lo Slovan imperniato sulla difesa rocciosa guidata da Alexander Horváth. Due giri di lancetta e lo Slovan era già avanti con Ludovit Cvetler, ma José António Zaldúa pareggiò al 16° minuti con un colpo di testa su assist di Rexach. Gli slovacchi segnarono al 30° con Hrivnak e al 42° con Capkovic, andando all’intervallo sul 3-1. Nella ripresa Rexach ridusse le distanze su calcio d’angolo, ma il risultato non sarebbe cambiato più: il 3-2 regala allo Slovan Bratislava la Coppa delle Coppe 1968/69.
La squadra di Vican fu la prima squadra dell’Europa Orientale a vincere un trofeo continentale, per di più nell’anno in cui il loro paese era stato invaso da una potenza straniera. Merito dell’allenatore che ha saputo cementare il gruppo: un trainer vecchio stampo, che non sopportava che i suoi giocatori fumassero e aveva stabilito una multa di 25 corone per ogni volta che avesse sorpreso uno dei suoi con una sigaretta.