L’edizione 1963-1964 della Coppa delle Coppe, la prima cui parteciparono i vincitori delle coppe di Norvegia, Finlandia, Turchia e Cipro, venne vinta dallo Sporting Lisbona nella finale vinta contro gli ungheresi dell’MTK, in quello che ad oggi è l’unico successo internazionale dei biancoverdi lusitani. In quegli anni la scena calcistica portoghese era dominata dai rivali del Benfica che, anche grazie al cannoniere Eusebio, si portava a casa due Coppe dei Campioni. Lo Sporting aveva avuto un periodo d’oro tra gli anni quaranta e cinquanta, quando riuscì a vincere ben 10 campionati su 18 giocando un calcio offensivo e realizzando vagonate di gol. Anche quella del 1963, però, non era una squadra da poco: poteva annoverare il cannoniere Mascarenhas, il capitano Fernando Mendes, Carvalho e Pedro Gomes. In panchina sedeva Gentil Cardoso, che in Brasile era stato tra i primi a introdurre il modulo WM.
Una rivale ungherese
Il cammino dei portoghesi in Coppa fu tutt’altro che facile: al primo turno riuscirono a superare l’Atalanta solo in un play-off di spareggio per 3-1, demolendo agli ottavi i ciprioti delll’APOEL con un aggregato di 18-1. Ai quarti Cardoso si trovò di fronte i grandi favoriti del Manchester United: all’Old Trafford finì 4-1 con tripletta di Dennis Law e rete di Bobby Charlton e, a questo punto, in pochi credevano a una rimonta. A volte però la realtà supera la fantasia e nel ritorno a Lisbona i biancoverdi demolirono i più blasonati avversari con un incredibile 5-0 (tripletta di Osvaldo, reti di Geo e Morais), battendo in semifinale l’Olympique Lyonnais grazie all’ennesimo spareggio.
L’altra parte del tabellone vedeva intanto protagonista l’MTK Budapest, prima compagine dell’Europa orientale a raggiungere una finale europea. I magiari, dopo aver superato i bulgari dello Slavia Sofia al primo turno e i tedeschi del Motor Zwickau agli ottavi, riuscirono ad avere la meglio sui turchi del Fenerbahçe per 1-0 nello spareggio dopo che i primi due turni erano terminati con un punteggio complessivo di 3-3. La semifinale col Celtic fu, se possibile, ancora più emozionante: dopo aver perso 3-0 a Glasgow con rete di Johnston e doppietta di Chalmers, l’MTK trovò il modo di rimontare a Budapest grazie alle reti di Kuti (doppietta), Vasas e Sandor.
La finale e il riscatto dello Sporting
La finale si disputò il 13 maggio 1964 all’Heysel di Bruxelles di fronte a solo 3.208 spettatori. Non resteranno delusi perché assistettero a un pirotecnico 3-3: il bomber magiaro Károly Sandor la sbloccò al 19°, i portoghesi rimontarono con Mascarenhas e Figueiredo andando al riposo in vantaggio. Nella ripresa Kuti e Sandor portarono avanti l’MTK ma all’80° Ernesto de Figueiredo riportò il risultato in parità. Si rese necessario uno spareggio ad Anversa: di fronte a quattordicimila spettatori, lo Sporting Lisbona si impose con una rete di Joao Pedro Morais direttamente da calcio d’angolo. Niente sorprese stavolta: dopo il Tottenham, lo Sporting può scrivere il proprio nome sull’albo d’oro della Coppa delle Coppe.