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Coppa delle Coppe 1977/78

Quando l'Anderlecht si portò a casa la Coppa delle Coppe 1977/78

Il 1978 confermò lo stato di grazia dell’Anderlecht, compagine belga che si portò a casa la seconda Coppa delle Coppe in tre anni. Il team bianco viola, al tempo il più seguito nel paese e ancora denominato RSC Anderlechtois, poteva vantare ottime individualità come l’olandese Rob Rensenbrink e Ludo Coeck. In panchina non c’era più Hans Croon bensì Raymond Goethals, una carriera nel Daring e nel Racing di Bruxelles prima di passare in panchina.

La Coppa delle Coppe 1977/78

La strada verso la finale fu piuttosto impegnativa: furono eliminati Lokomotiv Sofia, Amburgo, Porto e Twente prima della finale contro l’Austria Vienna. Al Parco dei Principi si presentò l’Austria Vienna di Hermann Stessl, che poteva contare sul regista Herbert Prohaska e poco altro. I belgi andarono sul 2-0 con una doppietta di Rensenbrink al 13′ ed al 44′. Van Binst realizzò la propria doppietta al 45′ e all’83’, per un 4-0 senza storia. La Coppa delle Coppe 1977/78 era dell'Anderlecht.

L’Anderlecht continuò il suo ciclo dorato che sarebbe terminato nel 1983 con la conquista della Coppa UEFA. Raymond Goethals, detto “il santone belga”, proseguì una carriera fatta di duro lavoro e soddisfazioni clamorose. Dopo la panchina della nazionale belga e quella dell’Anderlecht, avrebbe allenato Standard Liegi, Bordeaux e Marsiglia, dove nel 1993 vinse una Coppa dei Campioni nella finale contro il Milan. Gli ultimi anni allenò Corinthians e San Paolo in Brasile.

Coppa delle Coppe 1977/78

Un'azione di Twente-Anderlecht (foto Koen Suyk, Nationaal Archief)

La tragedia di Coeck

Meno allegra la storia di Ludo Coeck, belga di Berchem, classe 1955. Con i suoi capelli biondi e ricci e i baffi da birreria anseatica, entrò subito nel cuore dei tifosi. Nacque attaccante ma presto si trasformò in un classico centrocampista. Tante vittorie, tra cui due campionati belgi nel 1974 e 1981, 3 Coppe del Belgio, le due Coppe delle Coppe del 1976 e del 1978, 2 Supercoppe Europee e la Coppa UEFA nel 1983. Tutto bene fino al trasferimento all’Inter, i tanti infortuni e il maledetto incidente stradale in cui perse la vita ad appena 30 anni il 9 ottobre 1985.

E Rensenbrink? Giocò a Bruxelles fino al 1980, poi Portland e Tolosa. Ma il momento più alto della sua carriera rimase la finale del mondiale 1978, Olanda-Argentina. Al 91’ riuscì a dribblare il portiere sudamericano Fillol, ma il suo tiro fu fermato dal palo. Poteva cambiare tutto, la sua carriera e la storia del calcio. Invece no. Ma resta la classe di un grande del calcio e di un protagonista del calcio totale olandese.

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