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Il grande Tsunami di Lituya Bay

La grande onda anomala che ha devastato il Sud Est asiatico nel dicembre del 2004 ha provocato un numero spaventoso di morti, tuttavia la sua altezza è stata relativamente contenuta. Il record appartiene allo Tsunami di Lituya Bay, in Alaska, che il 9 luglio 1958 raggiunse la spaventosa altezza di 524 metri.

Il grande Tsunami di Lituya Bay

Come nel 2004 la causa dell’evento è stata un terremoto di magnitudo stimata fra 7.8 e 8.3, che provocò la frana di 30 metri milioni cubi di materiale dalle montagne nell’acqua della baia. Il risultato fu un’onda di proporzioni mostruose che raggiunse la massima altezza all’imbocco di Gilbert Inlet. Si è potuto determinarla osservando il livello in cui gli alberi delle montagne affacciate sulla baia risultavano strappati via.

Il grande Tsunami di Lituya Bay

Foto via Unsplash.

Uno tsunami potenzialmente apocalittico

A dispetto della potenza devastante del cataclisma, ci furono poche vittime perché la zona è fondamentalmente spopolata. Le uniche persone che persero la vita furono i coniugi Wagner che si trovavano su una barca, la Sunmore. I pochi altri che si trovavano su imbarcazioni nei paraggi riuscirono fortunosamente a salvarsi. Sulla base delle descrizioni dei testimoni oculari, gli studiosi hanno calcolato che l’onda avesse una velocità approssimativa di 190 km/h. A Yakutat, il villaggio più vicino alla baia, si registrarono danni a ponti e banchine e i cavi sottomarini vennero tranciati.

Bill Swanson, che stava pescando su un piccolo natante insieme a sua moglie Vivian, ricorda così quei momenti terrificanti:

“la marea stava calando e il tempo era sereno quando il terremoto colpì; al primo sussulto, ruzzolai fuori dalla cuccetta e guardai verso la baia da cui proveniva un rumore infernale. Le montagne tremavano, roccia e neve stavano franando, ma quello che ho notato è stato il ghiacciaio nord, quello che chiamano Lituya Glacier. So che di solito non puoi vedere quel ghiacciaio da dove ero ancorato. Le persone scuotono la testa quando dico che l’ho visto quella notte. Non posso farci niente se non mi credono. So che il ghiacciaio è nascosto dal punto in cui sei ad Anchorage Cove, ma so anche cosa ho visto quella notte. Il ghiacciaio si era alzato in aria e si era spostato in avanti in modo da essere in vista. Deve essere salito di diverse centinaia di piedi. Non voglio dire che fosse sospeso in aria, ma saltava e tremava come un matto. Grossi pezzi di ghiaccio si staccavano dalla superficie e cadevano nell’acqua. […] Sono caduti dal ghiacciaio come un grosso carico di sassi che fuoriesce da un autocarro con il cassone ribaltabile. È andato avanti per un po’ - è difficile dire per quanto tempo - poi all'improvviso il ghiacciaio è scomparso dalla vista ed è apparso un grande muro d’acqua. […] Subito dopo ed ero troppo occupato per dire cos’altro stesse succedendo lassù”.

Un racconto davvero spaventoso, non trovate? È una testimonianza della potenza terrificante della natura.

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